ABITO DA SPOSA: QUALE SCEGLIERE IN BASE AL FISICO

ABITO DA SPOSA: la scelta perfetta.

Il sogno di ogni sposa è riuscire ad acquistare e indossare l’abito che probabilmente sogna fin da bambina: un abito unico, che tenga incollati addosso gli occhi di tutti gli invitati, un abito da ricordare per sempre.

La scelta e la prova del vestito da sposa, tra tutti i preparativi del matrimonio, è certo uno dei momenti più emozionanti. Però può capitare che quello che tanto piace indosso a una modella, o su un catalogo, o in una vetrina, non ha poi lo stesso effetto davanti allo specchio, ed ecco che la delusione è in agguato. Occorre infatti pensare non solo all’abito dei propri desideri, non solo al modello che si adatti alla stagione in cui verrà celebrata la cerimonia, ma a ciò che più si adatta alla propria fisionomia in modo da valorizzarla nascondendo eventuali imperfezioni.

Questo perché ogni abito è unico, sì, ma lo è anche il fisico di ciascuna sposa: per poter scegliere modelli diversi per fisici diversi è importante non fermarsi alla prima idea, avere la pazienza di provare più opzioni e soprattutto lasciarsi consigliare, in un atelier – o in un sito – che metta a disposizione un’ampia gamma di possibilità.

Abito da sposa dal sogno alla realtà…

È essenziale potersi sentire a proprio agio e in sintonia con lo stile che andiamo a scegliere, anche perché spesso l’abito da sposa è già di per sé molto diverso da ciò che indossiamo comunemente, sia per quanto riguarda il modello, che la lunghezza, che il colore (solo per fare esempio, non tutte le donne nel quotidiano sono abituate a indossare i tradizionali colori da sposa, molto chiari e che spesso non rendono giustizia alle ‘rotondette’…). Ma la magia di un giusto abito da sposa, grazie alla scelta del tessuto e del modello adatto, riuscirà proprio a valorizzare anche il fisico meno aggraziato e a farlo sentire speciale. In questo modo, se è vero che la sposa perfetta non esiste perché la perfezione non esiste mai, sicuramente l’effetto finale ci andrà molto vicino!

I tessuti dell’abito da sposa…

Per quanto riguarda i tessuti, chiaramente la scelta sarà orientata dall’età della sposa e dal momento dell’anno, ma è bene ricordare, soprattutto nel caso di modelli attillati, che, così come per ogni altro abito da sera, i tessuti trasparenti, sottili e velati non sono i soli a rivelare il corpo di chi li indossa: anche quelli più coprenti, ma con trame molto elaborate, coperti di perline o glitterate, certo bellissimi, purtroppo accentuano le rotondità anziché nasconderle; al contrario, tessuti più classici, lisci e meno vistosi potranno ‘cadere’ meglio sui fisici in carne senza segnare i punti critici. Se si opta per modelli fascianti e attillati, magari in raso, meglio tener presente che un tessuto molto lucido o cangiante finirà per aumentare otticamente il volume del corpo; stessa cosa per il velluto, il broccato, il pizzo e altri tessuti elaborati. L’opaco e la tinta unita di solito, con la loro semplicità, snelliscono, così come le righe verticali e le pieghe o increspature diagonali; mentre, al contrario, le fantasie più marcate, come ad esempio quelle a grandi fiori, i ricami in rilievo, i dettagli in orizzontale e un po’ tutto quel che è lucido contribuiscono ad ampliare.

Un altro consiglio da tenere a mente è quello mettere in risalto la parte migliore di sé, attirando lì gli sguardi, il che significa anche distoglierli dalle parti meno belle del corpo.

Ad esempio, la sposa con un bel seno, potrà valorizzare il decolleté con un abito scollato; se ha un bel collo e belle spalle, potrebbe risaltare con un abito dalla scollatura ‘a madonna’; una giovane sposa con gambe particolarmente belle potrebbe provare un abito corto al ginocchio, o più corto sul davanti e lungo o con coda dietro. Per una donna con poco seno, invece, il corpetto ideale dell’abito è elaborato, impreziosito da perline o ricami, con una scollatura a cuore e coppe rinforzate o con volants e rouches che creano un po’ di volume.

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Al contrario, chi ha troppo seno e spalle larghe e fianchi più stretti può mimetizzare il difetto con un corpetto liscio e sostenuto, seguito da una gonna più ampia e vaporosa.

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Chi ha le spalle un po’ robuste, potrebbe scegliere un bolerino o, se in estate, una stola a coprire l’abito smanicato:

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Nel caso di braccia grosse o poco toniche, si può optare per un abito con maniche, evitando però sia quelle a sbuffo o a principessa, sia quelle troppo attillate e lucide, che segnano, così come quelle in velo o pizzo trasparente, che anziché coprire sottolineano la pelle; meglio far cadere la scelta su maniche semplici e lisce, corte o a farfalla o sciallate; in ogni caso meglio in una lunghezza fino al gomito, che slancia la figura.

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Gonne molto ampie e con sottogonna a ‘cerchio’ possono servire a mascherare un fondoschiena ‘importante’; da evitare invece le gonne plissettate dietro e i tessuti molto lucidi, perché gonfiano e accentuano la sporgenza.

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Le scollature molto profonde sulla schiena o i giochi di trasparenze e spacchi su pancia, fianchi e gambe stanno bene a chi ha bella pelle e un fisico atletico, altrimenti è bene limitarsi alla nudità di braccia, spalle e decolleté.

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Per la sposa che è più rotonda nella parte centrale del corpo, perché ha un po’ di pancia oppure fianchi larghi è meglio evitare gli abiti larghi ‘a sacchetto’ o trapezio, larghi e informi all’altezza punto vita: forse saranno comodi e coprenti, ma non danno certo eleganza né femminilità alla figura, laddove un abito da sposa dovrebbe proprio aggiungere grazia ed eleganza. Se indossare un bustino contenitivo non basta a risolvere il problema, si può giocare con i volumi optando per un abito scivolato o svasato solo dove serve, con punto vita che va a restringersi un po’ più in alto o più in basso del solito, oppure giocare d’astuzia e prevedere una scollatura con dettagli importanti o un bel corpetto ricamato che spostino l’attenzione in alto, sul seno anziché sul punto vita o sui fianchi, mentre la gonna cade più liscia e diritta.

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Chi ha collo corto e decolleté poco slanciato, nel caso di abiti più coperti o autunnali dovrebbe evitare quelli troppo accollati o con colletto e ancor più con il collo alto ad anello. Meglio prevedere o uno scollo a V o uno scollo incrociato, che creano un movimento in verticale; oppure un abito con maniche aperte lateralmente o che lascino scoperte parte delle spalle.

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Se può sembrare piuttosto semplice individuare davanti allo specchio i singoli ‘pregi e difetti’ – e se anche si ripone gran fiducia nel potere delle diete e della ginnastica e nello stress dei preparativi per poter perdere qualche chilo in più subito prima della fatidica data –si deve ricordare che c’è pur sempre da fare i conti con due caratteristiche più difficilmente modificabili: l’altezza e la corporatura, che creano l’effetto d’insieme.

Per spose di bassa statura, soprattutto per le rotondette, si consiglia di evitare la tentazione dell’abito ‘a bambola’, o a campana, ovvero largo e vaporoso nella gonna, perché tende a ‘interrompere’ e accorciare la figura, così come abiti con cintura, che segnano il punto vita, o che hanno corpetto e gonna separati (corpetto attillato e gonna ampia), oppure composti da più strati di tessuto sovrapposti, certamente scenografici, ma che ‘gonfiano’. Meglio abiti dal taglio lineare e diritto, che scivolano sul corpo, dalla linea pulita, con linee sottili alla cintura e senza troppi dettagli in orizzontale: in questo modo sarà più facile slanciare otticamente la figura.

Perfetto anche l’abito monospalla, che crea un andamento verticale.

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Se invece se si cerca un abito che cada ‘giovane’, fluido e sciolto, sono da preferire i tagli asimmetrici, con andamenti diagonali oppure più corti davanti e più lunghi dietro, rispetto ad abiti dal taglio pari, ‘a sottoveste’, che risultano più classici.

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Se non si è molto alte, una coda a strascico troppo lungo o un velo a ‘nuvola’ finirebbero con ingolfare la figura. Ottima idea, invece, un velo o uno strascico removibile, che crea un look ‘doppiato’ in verticale: farà la sua bella figura durante la celebrazione, mentre potrà essere tolto poi al ricevimento, lasciando la sposa più comoda di muoversi.

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Le spose minutine che non vogliano cadere nell’effetto stile ‘fatina’, potranno evitare modelli romantici, fioriti e e leziosi, pieni di dettagli elaborati, di fiorellini e di svolazzi. Molto meglio, se si vuole qualcosa di insolito per valorizzare una figura esile e graziosa, provare lo stile gipsy o bohemièn (sconsigliato invece ai fisici molto robusti). Un tocco originale che sarà perfetto inserito in un’ambientazione country e che colpirà il lato artistico degli invitati:

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La fortunata sposa alta, longilinea e ben proporzionata, almeno in teoria si può permettere di osare un po’ di tutto, come le modelle, del resto!: dall’abito principesco per una cerimonia importante, ma anche una sofisticata gonna-pantalone o pantaloni a palazzo; pieghe e insolite trasparenze e linee da VIP, tipiche di un abito da sera; lo stile charleston per un tocco glamour; il vintage… basta soltanto non esagerare e scegliere modelli di buon gusto, provandoli e riprovandoli con i giusti abbinamenti di accessori e acconciatura:

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Se la sposa è davvero molto alta e/o molto magra, si sconsigliano abito troppo ricchi ed elaborati, che sembrerebbero ‘soffocarla’, ma anche quelli troppo larghi o vaporosi, che la farebbero assomigliare a una tenda di tulle un po’ informe; meglio un abito minimal e semplice, unito e liscio, che segua le forme del corpo, in un tessuto non troppo leggero; ottima idea arricchirlo e definirlo con qualche dettaglio, eventualmente anche removibile:

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Veniamo alla sposa con il fisico così detto ‘a clessidra’, formosa ma ben proporzionata. Se in più ha pure un ‘vitino di vespa’, può osare sfoggiare una grande varietà di abiti, dai principeschi agli attillati, e soprattutto il bellissimo modello ‘a sirena’, così capace di mettere in risalto le sinuosità femminili:

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Nel caso di una sposa non più giovanissima, che proprio non ami gli abiti classici e lunghi, ma che allo stesso tempo non voglia rassegnarsi alla scelta di un sobrio tailleur? Se di altezza piccola o media, starà senz’altro bene con un abito intero, con taglio da sera, longuette, con o senza stola o bolero, se è smanicato; se la sposa è alta e longilinea, risalterà anche in un completino con giacchina corta e fruscianti pantaloni-palazzo o gonna svasata, magari movimentata da spacchi o da un taglio asimmetrico; la scelta può cadere sui classici colori chiari oppure tonalità perlate o pastello.

Alla sposa prémaman si adatterà soprattutto il classico e grazioso modello ‘a impero’, più stretto sotto il seno e più ampio e fluido sul ventre grazie a giochi di pieghe o increspature. Ma per una gestante all’inizio della gravidanza, o a un fisico giovane e comunque ancora magro, certamente andranno bene anche molti altri modelli, specialmente quelli dal taglio fluido e semplice e non troppo attillati, privilegiando i tessuti più leggeri e traspiranti.

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Infine, l’ultimo consiglio: l’abito giusto è quello che ‘cade’ bene addosso e si adatta alla propria personalità, ma anche quello con il quale sentirsi a proprio agio, senza complessi, senza dover per forza camminare impettite o trattenere il respiro per tutta quella che sarà la giornata più bella della vita. Un abito con il quale poter agilmente chinarsi a salutare gli invitati più piccoli, mettersi in posa per le foto anche improvvise, alzarsi e sedersi più volte, passare leggiadre tra i tavoli degli invitati, volteggiare danzando… e, soprattutto, sorridere.

 

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